LA ROSA DEI VENTI
La rosa dei venti è un modo di rappresentare la provenienza dei venti. Ogni zona del mondo ha la «sua rosa», con nomi e caratteristiche differenti (per esempio un vento da NE in California si chiama «DIABLO» ed è caldo e secco, in Russia, BURAN o PURGA nella tundra, vento secco, ma gelido, etc… Da noi è ben nota e deriva la sua attuale nomenclatura da quella utilizzata dalle repubbliche marinare. Ma l’origine era dei greci. Sembra l’abbiano centrata in un mare che solcavano spesso e che divideva la Grecia dalla Magna Grecia, quindi sullo Jonio, anzi qualche studioso ipotizza che l’isola di Zante sia la “madre patria” della rosa dei venti. L’origine del nome dei venti è strettamente legato alla mitologia. Sembra che in principio fossero solo quattro le direzioni indicate, quelle principali, quelle dei cosiddetti punti cardinali (per gli antichi erano i cardini su cui reggeva il mondo: Nord, Sud, Est, Ovest, dal latino cardines mundi)
Avevano il nome di Borea, soffio gelido di Zeus da Nord, Euro da Est, Zefiro da Ovest e Noto da Sud (sembra che la cittadina siciliana di Noto derivi il nome proprio da questo vento). Poi man mano si aggiunsero altre direzioni e quindi altre divinità, e l’architetto greco Andronico Cirreste, fabbricò una torre ottagonale in marmo ad Atene dove raffigurò l’immagine di ogni vento ponendolo nella direzione da cui soffia.
I romani variarono alcuni nomi, chiamando Favonio il vento di ponente, derivante da una parola latina che indicava il far crescere le messi, indicava l’inizio della bella stagione, della primavera (l’isola di Favignana, nelle Egadi, deriva il suo nome da questo vento); Cecia o Aquilone era il vento di Nord-Est, mentre il vento da Est venne chiamato Apeliote. Il vento da sud divenne Africo, mentre rimase lo Skyron dei greci il vento da Sud-Est.
GRECALE
Con riferimento al centro del Mediterraneo, è il vento che spira da NE, ovvero dalla Grecia, da cui il nome; gli antichi, che lo chiamarono CECIA, lo riportano come umido, freddo, portatore di neve e burrasche.
Nella torre d’Andronico ha la figura d’un vecchio severo che tiene uno scudo tondo da cui lascia cadere grandine.
“Grecu e Livanti acqua darreri e acqua davanti” (Sicilia)
(Greco e Levante portano pioggia prima e dopo il loro passaggio)
Canzone: grecale, brano di Murubutu
www.youtube.com/watch?v=lfDrXfM85Y8
LEVANTE
Spira da Est e porta in genere pioggia; era chiamato anche APELIOTE. Nella torre d’Andronico è raffigurato come un bel giovane dai capelli ondeggianti, nel cui mantello tiene frutta, favi di miele e spighe; questo perché, secondo gli antichi, questo vento portava pioggia dolce che favoriva la vegetazione.
“Vento di Levante se non piove è un gran brigante” (Macerata);
“Levanti e levantina simana o quindicina o 3 giorni continui” (Calabria)
(il vento di Levante o la pioggia che porta può durare 1 settimana, 15 giorni o 3 giorni di seguito)
Canzone: Il vento dell’est, brano di Gian Pieretti
www.youtube.com/watch?v=kmYKHEksSn0
SCIROCCO
Vento caldo da SE che, attraversando il Mediterraneo, raccoglie umidità, per cui, a contatto con correnti o zone fredde, porta pioggia. Nella torre d’Andronico è raffigurato da SKIRON, un vecchio pensieroso avviluppato nel mantello, e dall’anfora che teneva uscivano acqua e saette; porta aria scura, soffocante, con pioggia. Nelle varie regioni assume nomi differenti:
CHILI in Marocco, Algeria e Tunisia; GHIBLI in Libia; KHAMSIN in Egitto; LEVECHE nel sud-est della Spagna; MARIN nel sud della Francia.
Di solito precede una depressione, provoca mare molto mosso e, in Adriatico, provoca il fenomeno dell’acqua alta a Venezia.
“quanne tire u scerocche, le nuvie stonne drete a la porte” (Puglia)
(quando soffia lo scirocco le nuvole stanno dietro la porta)
“sciroccu ogghi tiru, domà scrocco” (Marche) (scirocco, oggi soffio, domani scroscio)
Canzone: Scirocco, brano di Carmen Consoli
www.youtube.com/watch?v=n4k2V0qNU5U
MEZZOGIORNO
Vento del Sud che gli antichi identificavano come NOTO, OSTRO, AUSTRO. E’ un vento poco conosciuto, che viene spesso confuso con lo Scirocco; è caldo, portatore di nubi, pioggia e tempesta, pericoloso per i naviganti.
E’ rappresentato come un giovane impetuoso che versa una giara colma d’acqua.
Canzone: Vento del sud, brano di Tiromancino
www.youtube.com/watch?v=B105DdYsTLs
LIBECCIO
Vento da SW, detto anche AFRICO, mentre sull’Adriatico è detto GARBINO.
Ha manifestazioni violente e porta spesso acqua e, non di raro, anche sabbia dal Sahara. Particolarmente intenso sulle coste tirreniche. Nella torre d’Andronico è rappresentato come un uomo robusto che tiene tra le mani l’aplustre, ovvero l’ornamento che coronava la curva della poppa della nave greca e romana, per indicare che, come conduceva i vascelli in porto, rendeva pericolosa la navigazione.
Canzone: I marinai tornano tardi, brano di Murubutu
www.youtube.com/watch?v=IsS_w6zytoE
PONENTE
Per gli antichi era lo ZEFIRO o FAVONIO: è dolce in primavera e rianimatore della vegetazione; in estate è un vento soffocante. Provenendo sempre dal mare le temperature con il vento di ponente risultano essere sempre molto miti, anche in inverno. Nella torre d’Andronico è rappresentato come un giovane leggiadro ed amabile. E’ il solo degli 8 venti che sia nudo: il mantello, di cui un lembo è pieno di fiori, gli cade da un lato.
Canzone: Roma non fa la stupida stasera, brano di Lando Fiorini
www.youtube.com/watch?v=A0W6Lz4ZOIk
MAESTRALE
Spira da NW ed è freddo e secco, e investe la penisola in tutta la sua lunghezza. E’ ritenuto portatore di tempo buono e si manifesta in particolare nella zona tirrenica e con particolare intensità sulla Sardegna. Gli antichi lo chiamavano SCIRONE ed era considerato asciutto, gelido in inverno, distruttore d’estate, portatore di saette e dannoso alla vegetazione. Nella torre d’Andronico è rappresentato con un braciere da cui spargeva carboni ardenti e cenere.
“Maestro fresco, Bora presto” (Istria);
“Maestro e Tramontana non durano una settimana” (Sicilia).
Canzone: San Martino, brano di Fiorello
www.youtube.com/watch?v=FmXhWr17uJ8
TRAMONTANA
Vento freddo ed in genere secco, che spira da Nord; di solito schiarisce il cielo, abbassando la temperatura e manifestandosi con raffiche energiche. Gli antichi lo chiamavano BOREA o AQUILONE, e lo qualificavano freddo, impetuoso, suscitatore di tempeste e provocatore di terremoti.
Nella torre d’Andronico è rappresentato come un vecchio barbuto che portava in mano una conchiglia marina; è anche coperto di un manto svolazzante che solleva turbini di neve e di polvere, e da cui sbuca una coda di serpente, indice del fulmine, tutto cosparso di ghiaccio e fiocchi di neve.
La Tramontana nel centro e nel nord d’Italia si dice che duri 3 giorni o multipli di 3, e poi sparisca.
Canzone: La tramontana, brano di Antoine
www.youtube.com/watch?v=3Q4xhznpYbY
CARATTERISTICHE DEI VENTI
I VENTI CATABATICI
In meteorologia un vento catabatico (dal termine greco katabatikos, che significa “che va verso il basso”), è un vento che soffia scendendo da un’inclinazione topografica (come una collina, montagna, ghiacciaio o un plateau. Questo tipo di vento viene talvolta chiamato vento di caduta. Sono particolarmente intensi in Groenlandia ma, soprattutto in Antartide. In Italia i più noti sono la Bora e il Foehn.
La BORA è un vento secco e freddo che soffia con particolare intensità, con raffiche anche di 40-50 nodi. L’Istria e Trieste sono le zone dove si fa più sentire, e va poi decrescendo lungo la Dalmazia e l’Albania. Distinguiamo la “Bora scura”, accompagnata da bufere di neve o di pioggia, e la “Bora chiara”, grazie alla quale il tempo si rasserena rapidamente.
“Bora scura poco dura “(Trieste);
“Quando la Bora se move o 1 o 3 o 5 o 9” (Veneto).
Il FOEHN è un vento caratteristico delle zone alpine e che si manifesta in particolari situazioni meteorologiche; si identifica con lo scorrimento verso valle, lungo i pendii sottovento, di una massa d’aria che come conseguenza determina un aumento delle temperature ed una repentina diminuzione del tasso d’umidità, e quindi una aumento anche della visibilità . Nelle zone appenniniche un tale vento ancora si indica con il termine “Favonio”
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